Dieci anni

Non mi dite che sono piccola e che non c’ero. Che dieci anni sono tanti e le cose in dieci anni si dimenticano.
Io di quei due giorni visti da casa – perché sì all’epoca ero davvero piccola – ricordo tutto. Di questi dieci anni vissuti so tutto. Sono il nostro decennio di formazione. Non generazionale ma della storia di questo paese prima, del mondo poi.
A Genova dieci anni fa lo stato non è mancato. Lo stato c’era ed ha operato volutamente in quella maniera per spezzare le gambe – anche letteralmente – a degli individui che si stavano facendo gruppo. Ha gettato volutamente le basi per un “da qui, adesso tutto cambia”. Un gruppo di persone dieci anni fa stava cogliendo l’occasione giusta per dire che un altro mondo era possibile. Quell’occasione è stata strappata loro di mano con i manganelli tonfa, con i defender che correvano all’impazzata per bloccare ragazzi isolati. Con i lacrimogeni, con i proiettili.
Carlo Giuliani, Bolzaneto, la Diaz: le sorti del decennio successivo, ben prima dell’11 settembre, sono passate da qui. Dieci anni.
Di tanto in tanto, come memento, riguardo questa puntata di Blu Notte.

Un pensiero su “Dieci anni

  1. Io c’ero, e davvero c’era una “volontà politica” di reprimere il dissenso dietro le azioni delle forze dell’ordine. Io ero in Piazzale Manin, non lontano da Marassi, le forze dell’ordine lasciarono assalire il carcere per poi seguire a distanza gli assalitori, e solo una volta arrivati a Piazzale Manin caricarono… ovviamente chi aveva partecipato alla manifestazione e non i cosidetti black block. Però da qui a dire che sia stato un punto cruciale per la storia a venire, addirittura del mondo, mi pare quanto mai discutibile; certo loro sono riusciti nel loro intento, perchè stiamo qui ancora a discutere di Giuliani e della Diaz, e nessuno dice che in quelle giornate ci furono discussioni e proposte che potevano essere interessanti, se almeno fossero prese in considerazioni per ulteriori dibattiti. Ma se poi quel “movimento” si è arenato dopo Genova e l’undici settembre vuol dire che non aveva comunque la forza di scalfire l’agenda del potere economico e politico. In realtà l’avvenimento dirimente della storia recente, è stato la guerra alla Jugoslavia del 99, da allora le guerre si fanno senza nemmeno fare finta di rispettare il diritto internazionale; un attacco della Nato, che poteva intervenire solo in difesa di uno stato mebro attaccato, ad uno stato sovrano. Le bugie del genocidio e delle fosse comuni, che poi si ripetono ciclicamente. Ora nel caso della Libia, con un cimitero che è stato spacciato per una fossa comune, con cittadini libici neri o immigrati linciati, che vengono presentati come mercenari, senza nessuna prova. Non c’è nessun movimento a dire qualcosa in proposito, a fare informazione. In realtà le guerre furono decise già prima di Genova e dell’undici settembre, che è stato il più grande e cinematografico casus belli mai creato. Secondo me la repressione, fu una repressione preventiva, ma inutile, verso un movimento che era comunque già debole e senza prospettive di largo respiro. Quasi ogni generazione pensa di aver vissuto o stare vivendo qualcosa di cruciale, ma nella maggior parte dei casi non è così. Penso che l’Italia, l’Europa e il mondo anglosassone, non siano più destinati ad essere il centro del mondo, bisogna abbandonare queste illusioni per smettere con queste guerre idiote e inutili, che non fermeranno il declino. Ormai la storia che conta passa, nel bene e/o nel male, per altri popoli, per altre civiltà. Forse noi dovremmo dire solo questo, smettetela di fare guerre, non ci importa di essere i più importanti. Io la penso così, se ne dovrebbe discutere, tutti quanti intendo.

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